La Civetta è tornata. Dove sono stata negli ultimi quattro anni

Da Cremona a Londra, solo andata. Così potrei riassumere il mio 2016, l'anno che mi ha visto compiere una decisione drastica a favore di un capitolo differente della mia vita, intitolato "Ricomincio da zero in Inghilterra".

Non pensate che sia stato semplice. Oltretutto, avevo già sperimentato un brusco "nuovo inizio" cinque anni prima, spostandomi dalla mia Sardegna alla Lombardia. Di sicuro, però, proprio le difficoltà dei primi mesi in terra britannica hanno reso quella scelta un viaggio avventuroso e ricco di insegnamenti.

Anzitutto, non è esatto dire che "mi sono trasferita in Inghilterra". Dovrei piuttosto affermare che mi sono "catapultata" in queste terre albioniche. Sì, perché, al fine di emigrare, non ho dovuto aspettare chissà quanti mesi per trovare un lavoro: un curriculum ho inviato (mentre ero ancora in Italia), un colloquio di lavoro ho ottenuto, un posto mi è stato assegnato.

Emigrare, una incredibile avventura
Sembra fantasia? Non lo è. Mentre in Italia avevo inviato quasi cinquecento curriculum senza ottenere risposte, a qualcuno, nella capitale britannica, quel riassunto delle mie esperienze è piaciuto molto, tanto da chiamarmi e chiedermi di recarmi presso il loro ufficio il giorno seguente.

Immaginatevi la mia faccia: io ero lì, persa nelle profondità della Lombardia, con un compagno dal quale non avrei voluto vivere lontana ma che, come me, sapeva bene quanto preziosa potesse essere quell'opportunità. 

E, in effetti, le possibilità che avevo davanti erano grandi. Avrei potuto lavorare nel marketing team di una multinazionale considerata il più grande organizzatore al mondo di eventi formativi.

In sostanza, a poche ore dalla telefonata della direttrice risorse umane, ero già sull'aereo, abbastanza terrificata dall'impresa che avrei dovuto compiere, ma aperta verso il percorso del tutto ignoto che avevo davanti.

Delle incredibili vicende che caratterizzarono quei primi due anni racconterò in post futuri. Per ora, dirò soltanto che, a distanza di un paio di mesi dal mio arrivo, decisero di promuovermi a project manager e assegnarmi la campagna di promozione relativa a due degli eventi più importanti dell'anno. Non ci potevo credere e rimarrete senza fiato quando, nei prossimi post, vi racconterò cosa accadeva nei corridoi di quel colosso internazionale e quanti nemici ho dovuto combattere, ad uno a uno, per sopravvivere in quella giungla del business.

Tower Bridge, Londra
Per fortuna, si incontrano anche amici e angeli. Il mio si chiamava Dalila: non siate scettici, perché quando vi racconterò cosa ha fatto per me mentre lavoravo in quell'azienda, ricomincerete a credere nell'amicizia.

Se poi vi raccontassi del momento in cui il mio compagno, il compositore e cantautore Federico Milanesi, mi ha raggiunta a Londra lasciando l'Italia, quelli romantici tra voi potrebbero cedere alla commozione.

Per adesso, vi posso soltanto dire che la prima realtà in cui ho lavorato l'ho infine lasciata, sentendo il grande desiderio di tornare al giornalismo e ad una missione che fosse legata al campo dei diritti umani, delle libertà fondamentali o della cooperazione internazionale.

Già qualche anno prima di lasciare l'Italia, ero stata assunta come reporter da una rivista britannica e, felice di quell'esperienza, mi ero iscritta alla National Union of Journalists, l'associazione/sindacato dei giornalisti inglesi, che mi è stata di incredibile supporto quando, a Londra, ho scelto, per amore della mia libertà, la strada del freelance.

Così, in modo sempre più avventuroso, gli avvenimenti mi hanno portato verso la realizzazione dei miei propositi.


Ora scrivo - naturalmente in lingua inglese - per la testata Independent Australia e lavoro al tempo stesso per un'organizzazione che monitora casi in cui la libertà di stampa e di pensiero sono messe a rischio, Bridges for Media Freedom.

Non avrei potuto chiedere di più. 
Tante cose sono ancora da costruire, altre sono già accadute e vi divertirete a leggerle nei prossimi post. 



Per ora, volevo soltanto spiegare il mistero della mia sparizione completa negli ultimi quattro anni: vi assicuro che ho avuto il mio bel daffare! 






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